La depolverazione industriale e il controllo delle emissioni in atmosfera rappresentano un settore molto vasto con numerose specializzazioni. Quando la concentrazione di polvere supera il valore soglia di circa 3 mg/mc trattare il fluido con filtri meccanici diventa estremamente dispendioso poiché la vita operativa degli elementi filtranti viene notevolmente ridotta dal carico di contaminante da trattare.
Questo aspetto della filtrazione è determinante anche in ambito industriale dove le concentrazioni per emissione in atmosfera sono regolate da una serie di leggi specifiche.
Non essendo possibile affrontare l’argomento nella sua completezza ci limiteremo a fornire alcuni elementi relativi alla attività di processo di cicli industriali.
Per poter fornire un’adeguata risposta ad un problema di depolverazione è necessario conoscere in modo dettagliato:
• le condizioni ambientali
• il processo nel quale si deve operare
• le caratteristiche chimico fisiche degli inquinanti da trattare (infiammabilità, dimensioni, igroscopicità,
predisposizione all’esplosione etc.)
• le condizioni termo igrometriche del flusso
• le condizioni di sicurezza dell’area di installazione (classe Atex)
• le normative da soddisfare per rilascio di inquinanti in atmosfera
• altre
Le risposte a queste problematiche spesso non sono univoche e devono essere analizzate anche sotto l’aspetto economico (ROI). In generale possiamo considerare i seguenti sistemi di depolverazione con relativi indicatori prestazionali:
Tipo depolveratore | Efficienza ponderale % |
Diametro medio polveri μm |
Carico polveri ammesso mg/m3 |
Cicloni | 75 ÷ 85 | > 15 | 1.800 ÷ 2.000 |
Scrubber | 85 ÷ 90 | > 5 | 1.800 ÷ 2.000 |
Separatori a maniche | 97 ÷ 99 | > 1 | 450 ÷500 |
Separatori a cartucce | > 99 | > 0,5 | 4.300 ÷ 4.500 |
Precipitatori elettrostatici | > 90 | > 3 | 200 ÷ 220 |
Per alcune installazioni, e per contaminanti contenenti principi attivi (farmaceutica) e comunque dove sia necessario garantire livelli di emissione di grado assoluto all’atto del primo avviamento, si consiglia di installare tra depolveratore e camino un banco di filtri meccanici adatti.
E’ anche possibile realizzare impianti dove sia il sistema di depolverazione, sia gli eventuali banchi filtro operino in arrangiamento di sicurezza.
In pratica è possibile sostituire sia le cartucce del depolveratore, sia gli altri elementi filtranti seguendo la procedura bag-in/bag-out, evitando che l’operatore e l’ambiente entrino in contatto con il flusso trattato.
Oltre ai vari tipi di Elementi Filtranti utili nelle Cabine di Verniciatura ed altro in questa categoria fanno parte tutti i Filtri per Polveri e Depolverazione tra cui filtri a maniche realizzati su misura, cartucce per polveri, e svariati modelli di filtri a tasche.
Le Cartucce filtranti o filtri a cartucce sono media filtranti adatti alla depolverazione, alla filtrazione in impianti di abbattimento polveri e in generale come Filtri in processi di Verniciatura a Polveri. I tessuti impiegati per la realizzazione delle cartucce filtranti sono principalmente poliestere, poliestere antistatico alluminizzato e cellulosa.
Filtri a maniche o maniche filtranti sono cucite in doppio strato (uno strato di filtro sintetico e uno strato di fibra di vetro) adatte ai cestelli per depuratore a carboni attivi tipo SAICO, efficaci nel trattenere la parte solida dell’overspray prima che raggiunga i carboni attivi.
I Filtri a tasche garantiscono la depurazione e conseguente purezza dell’aria dalle impurità (polveri e gas) dannose per l’uomo e l’ambiente e risultano ottimali per la pulizia negli impianti di aspirazione fumi, condizionamento, climatizzazione, aerazione.